L’aromaterapia,
termine coniato negli anni Cinquanta dal chimico francese René
Maurice Gattefossé, è la cura che utilizza gli oli essenziali
(OE) che si ricavano dalle piante con vari sistemi. L’uso degli
aromi o profumi nella cura delle malattie risale nell’antichità,
tant’è vero che nella Valle dell’Indo è stato portato alla luce un
rudimentale alambicco risalente a 3-4000 anni fa.
L’aromaterapia,
ovvero la cura con gli oli essenziali, ha il compito di sostenere e
rinforzare sia l’organo sofferente che tutto l’organismo nel suo
insieme, apportando tutti quegli elementi che necessitano
all’organismo per mantenere l’equilibrio della salute, inoltre
protegge l’organismo dagli agenti aggressori esterni. La cura con
gli oli essenziali agisce con indirizzi diversi:
-
sostegno
-
rinforzo
-
potenziamento
-
protezione

COSA SONO GLI OLI
ESSENZIALI
Sono prodotti
estratti dal regno vegetale in vari modi (distillazione,
spremitura,) e si presentano oleosi, volatili e spiccatamente
odorosi; sono composti complessi contenenti: terpeni, fenoli,
chetoni, aldeidi, esteri, alcol.

Principali
metodi di estrazione:
- Riassorbimento o Enfleurage:
i fiori (es. petali di rose)
vengono messi stesi su lastre di vetro, sulle quali è presente uno
strato di grasso (lardo fuso). Dopo 8 ore i petali vengono
sostituiti con altri, e l’operazione si ripete per 3 giorni. Dopo
questa procedura si raschia il grasso e si estrae l’olio essenziale
in un distillatore usando l’etanolo.
- Spremitura
meccanica o sfumatura: si opera a freddo per scorze di
limone e
arancia, spremendole con il torchio. Il prodotto che si ottiene è
una emulsione olio-acqua che viene rotta per centrifugazione e
quindi separata.
- Corrente di
vapore diretto o indiretto: nel primo caso la droga viene
posta su una griglia ed il vapore formatosi in un pallone
sottostante lambisce la droga estraendo gli OE. Nel secondo caso il
vapore viene prodotto in un pallone a parte e poi inviato alla
droga.

POTERE ANTISETTICO
DEGLI OLI ESSENZIALI
“Indice di
fenolo” o coefficiente fenolo, introdotto nel 1930 da
Rideal e Walker, è il rapporto fra la minima concentrazione
batterica (MCB) dell’essenza esaminata e quella del fenolo come
riferimento (MCB fenolo).
esempio: Kf 26
dell’origano vuol dire che l’OE dell’origano è 26 volte superiore al
fenolo

“Indice
aromatico medio” (I.A. medio), introdotto da Belaiche, è
il rapporto tra il diametro espresso in millimetri di un alone di
inibizione con aromatogramma solido e quello di un olio essenziale
ideale la cui azione germicida sia al 100%, con un indice massimo
ideale scelto uguale ad 1. Viene chiamato anche “indice origano”
essendo questo olio essenziale molto attivo (vicino all’1).
L’essenza di chiodi di garofano (Eugenia caryophyllata) uccide il
bacillo della tubercolosi nel rapporto 1/6000. L’essenza di timo in
soluzione acquosa al 5% uccide in 2 minuti il bacillo del tifo; in 4
minuti il bacillo difterico, in 30-60 minuti il bacillo della
tubercolosi.
Notiamo come gli
OE più attivi siano proprio quelli delle piante aromatiche (origano,
maggiorana, timo...) da sempre usate nell’alimentazione e nella
fitoterapia.

COME FUNZIONANO GLI OLI
ESSENZIALI
Paul Duraffourd (Plantes
médicinales et Phytothérapie, 1978) ipotizza un’azione di
polimerizzazione e depolimerizzazione sulla membrana cellulare
attraverso un fenomeno elettromagnetico.
Gli oli essenziali
introdotti nell’organismo, diventano dei messaggeri (alla pari degli
ormoni circolanti) che permettono la regolazione fisiologica e il
potenziamento dei processi vitali. In caso di infezioni l’OE non
distrugge l’agente patogeno direttamente come fa l’antibiotico, ma
indirettamente, potenziando il terreno.
I grandi vantaggi
degli OE rispetto agli antibiotici sono la tossicità bassa o nulla,
e l’assenza di azioni secondarie negative (effetti iatrogeni) o
dovute al cattivo assorbimento.
 
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