La
balneoterapia si inserisce in quelle che vengono chiamate “cure
termali”. A partire dall’uso di effettuare dei bagni con lo scopo di
curare determinate malattie, a poco a poco si delineò una metodica
basata non solo sull’acqua ma anche sull’utilizzo delle condizioni
climatiche, per l’appunto la balneoterapia.
E’ nel XIX
secolo che si sviluppa la tecnica termale, quale trattamento
indirizzato a precise patologie.

La classificazione delle acque
termali diviene la base per rintracciare le affezioni curabili;
di massima possiamo ancora oggi rifarci alla classificazione
suggerita da Jacquot e Willm nel 1894 che suddivide le acque
termali in cinque gruppi principali:
– acque
bicarbonate
– acque solfate
– acque
sulfuree
– acque
clorurate
– acque
oligometalliche

La classificazione
delle stazioni termali
si basa su tre gruppi principali, tramite i
quali è possibile rintracciare anche le proprietà terapeutiche:
1. Terme
indirizzate nella cura con l’acqua a contatto. Utili per le
dermatosi, affezioni intestinali (per via rettale), affezioni
ginecologiche (irrigazioni vaginali), malattie dell’apparato
respiratorio (tramite inalazioni)
2. Terme
dove si applica l’idroterapia esterna per ottenere risultati
terapeutici sugli organi profondi. Utile per le affezioni
dell’apparato osteo-articolare e le affezioni cardiovascolari.
3. Terme
che forniscono acqua da bere. Utili per le malattie
dell’apparato digerente, renale e urogenitale.



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