Il metodo Bates di
allenamento della vista prende il nome dal suo ideatore, il dottor
W.H. Bates (1860 – 1931) famoso oculista statunitense che
s’accorse che i suoi pazienti, pur indossando gli occhiali, dovevano
col tempo passare sempre a lenti di gradazione maggiore. Grazie alla sua
esperienza, si rese conto che tramite una serie di esercizi era
possibile migliorare la vista.
Scoprì che la visione è un atto
complesso e che molti altri fattori, oltre le caratteristiche
fisiologiche degli occhi, entrano a far parte di quella che viene
considerata “l’arte del vedere”. Una condizione
importante per una buona visione è il grado di livello quantitativo
e l’intensità dell’attenzione che il soggetto utilizza nell’atto del
vedere. Uno stadio di calma mentale migliora il livello della
percezione visiva; il solo apprendimento dello stato di rilassamento
promuove una buona visione.
Il dottor Bates,
vissuto all’inizio del Novecento, ideò il “Sistema dei metodi
dell’occhio normale”, reso noto nel 1920 nel suo libro “Vista
perfetta senza occhiali” seguito da un secondo libro dal titolo
“Storie dalla clinica” nel quale riporta la guarigione di un
quarantenne sofferente di miopia.
Con il metodo Bates si curano
tutti i difetti visivi ad eccezione di quelli causati da malattie
dell’occhio, o seguenti a traumi oculari.

Gli esercizi
Già solo l’esercizio di sbattere
volutamente le palpebre (blinking) è un’azione positiva,
difatti così facendo si lubrifica maggiormente l’occhio e ci si
obbliga a distogliere lo sguardo da prolungate fissazioni; tale
esercizio viene indicato quale simulazione del palpitare delle ali
di una farfalla.
Lo scoglio più
grande di tale metodo è la costanza con la quale bisogna fare gli
esercizi; proprio la meticolosità e il prolungato impegno
scoraggiano il ricorso a questo metodo, per ripiegare all’uso degli
occhiali che, secondo Bates, non possono assolutamente risolvere il
problema, semmai nel tempo, lo peggiorano.
Nel libro di Bates,
frutto di trent’anni di ricerche, vengono riportate 56
illustrazioni per facilitare l’ apprendimento degli esercizi e
la comprensione del testo. Un esercizio molto
semplice, e all’apparenza banale, chiamato con il termine
palmeggiamento (palming) consiste nel coprirsi gli occhi con i
palmi delle mani a coppa, in modo tale che l’occhio non venga
pressato, mantenendo tale posizione per circa dieci minuti. Nel
contempo la mente deve immaginare luoghi o eventi rilassanti e
piacevoli.
Un secondo esercizio detto la “centrale fissazione”
o “cambiamento del punto focale” consiste nel muovere gli
occhi spostando volontariamente la messa a fuoco degli oggetti posti
vicini e lontani, durante l’arco di tutta la giornata, qualsiasi
attività si svolga. In questo caso sono i muscoli dell’occhio ad
ottenere dei miglioramenti funzionali.
Un altro esercizio
proposto è quello del “dondolio” che consiste nel muovere gli
occhi verso l’alto, verso il basso e orizzontalmente, ovvero nella
posizione inversa allo spostamento oculare che riserviamo quando
guardiamo un oggetto.
Sotto l’aspetto mentale viene proposto
l’esercizio detto “dello sbirciamento” (flashing) che
consiste nel guardare rapidamente un oggetto e poi nel visualizzarlo
ad occhi chiusi con “l’occhio della mente”, successivamente
si riguarda l’oggetto per verificare di quanto le due immagini
(sensoriale e mentale) collimano.
Bates consiglia di
non usare gli occhiali da sole, in particolare le lenti molto scure,
perché la luce solare riflessa apporta benefici alla vista.
Oltre questi
esercizi il metodo Bates ne suggerisce altri, quali gli esercizi di
respirazione, accompagnati anche da modifiche dello stile di vita.



|