Deepak Chopra, nato e cresciuto in
India, fondatore e presidente dell’American Association of
Ayurvedic Medicine, è laureato in medicina con specializzazione
in endocrinologia; di formazione americana, ha ideato una
metodologia che connubia il sapere scientifico, in particolare la
fisica quantistica, con le conoscenze della medicina Ayurvedica.
Il suo metodo è stato chiamato
Ben–Essere Psicofisico; suo maestro è stato il guru indiano
Maharshi Mahesh Yogi, dal quale ha appreso la Meditazione
Trascendentale.
L’unione del sapere tradizionale con
l’accademico lo ha portato a presentarsi come un vero mediatore tra
l’Occidente e l’Oriente, catalizzando l’attenzione delle classi
sociali agiate, in particolare del mondo dell’industria e dello
spettacolo, tanto da essere stato battezzato quale “consulente delle
stars”, tra le quali menzioniamo: Madonna, Demi Moore, Goldie Hawn,
Tom Hanks.
Il Times lo ha nominato come il
“poeta–profeta della medicina alternativa”, ponendolo nella lista
delle 100 personalità più importanti del secolo.
La visione della salute viene
proposta in senso olistico, proprio come insegnano le medicine
tradizionali (indiana e cinese), quale integrazione armonica tra il
corpo, la mente e lo spirito.
Dal 1995 dirige, in California, un
proprio Centro per il Benessere, nel quale propone i programmi, da
lui ideati, per vivere felici in salute, (Chopra Center for Well
Being).
Il metodo Chopra si presenta con
un mix di pratiche naturali, proprie della medicina tradizionale
indiana, comprendenti: la meditazione, la revisione dello stile di
vita, una sana alimentazione, il ricorso alla fitoterapia, e alle
terapie corporee.
Lo scopo principale di tale metodo è
quello di potenziare le risorse umane, contribuendo al successo,
alla felicità e alla gratificazione.
Sono proprio le componenti del
successo e della soddisfazione che hanno fatto breccia nelle classi
agiate occidentali, che finalmente riescono ad unire l’ingordigia
per il denaro e il successo con la pace e tranquillità dell’anima.
Per Chopra il successo dipende dalle
capacità di realizzare uno scopo meritevole, così come la felicità
risulta dall’adempimento dei propri desideri, purché tali mete siano
poste in relazione con le leggi universali.
La ricetta per raggiungere il
successo professionale sta nel saper cogliere, al meglio,
i momenti propizi (le coincidenze) e operare con decisione,
risolutezza, dando fondo a tutte le migliori capacità, che
risvegliate portano alla creatività, alla giusta valutazione e a
determinare positivamente le intenzioni del successo.
Secondo Chopra, tutti possono
accedere a tale potenziale, basta solo cogliere e interpretare i
messaggi che l’Universo trasmette; ed i suoi insegnamenti
permetterebbero tale conoscenza.
E’ la perfetta armonia tra corpo,
mente e spirito che permette di vivere felici e raggiungere uno
stato di ricchezza interiore. In tali insegnamenti si rintraccia il
pensiero della antica saggezza indiana, puntando sul concetto del
“Ben–Essere totale interiore”, che è divenuto il marchio delle sue
attività.
Nel metodo Chopra, la pratica della
meditazione resta uno dei punti fissi, è in essa che si può compiere
il viaggio introspettivo, indispensabile per ascoltare la voce della
propria anima. Nel silenzio meditativo, si può scorgere il senso
della felicità, trascendendo i malesseri e i turbamenti.
Una pratica della meditazione che
dev’essere svolta regolarmente per poter consentire di raggiungere
la felicità.
La fama mondiale che Chopra ha
raggiunto è sicuramente dovuta alla sua personalità carismatica,
oltre alla bravura di essere riuscito a coniugare il sapere
dell’ultramillenaria medicina Ayurvedica con una delle scienze più
avanzate, quale è la fisica quantistica.
Tra i suoi insegnamenti spiccano le
sette leggi spirituali del successo:
Legge della
Potenzialità Pura, nella quale si richiede la pratica del silenzio,
la meditazione giornaliera e l’astensione dal giudizio;
Legge del dare, che
contempla di fare dei regali e di accogliere i doni offerti dalla
vita.
Legge del “karma” o
della causa–effetto, nella quale viene richiesto di comprendere le
conseguenze delle azioni compiute, in relazione alla soddisfazione e
alla felicità.
Legge del minimo
sforzo, nella quale si accettano gli eventi, senza contrapporsi ad
essi, assumendo la responsabilità di ciò che accade, senza
attribuire ad altro le colpe. In tale legge si chiede di accettare
tutti i punti di vista degli altri, senza arroccarsi nel proprio.
Legge
dell’intenzione e del desiderio, che porta a segnare i propri
desideri, passandoli in rassegna nel silenzio, prima di iniziare la
meditazione. I desideri vengono abbandonati nel “creato” che saprà
gestirli al meglio.
Legge del distacco,
che richiede di non imporsi sugli altri e di tuffarsi nel senso di
incertezza quale via verso la libertà e la saggezza. Nell’incertezza
non essendoci nulla di definito è possibile trovare un’infinità di
scelte.
Legge del “dharma”
o dello scopo della vita, nella quale prevale l’amore verso Dio e
l’impegno di aiutare il prossimo.
Il suo pensiero è stato riportato su
numerosi testi, dei quali menzioniamo:
“La dimensione interiore”, “Le
coincidenze”, “Le sette leggi spirituali del successo”, “Benessere
totale”, “La vita senza condizioni”, “Corpo senza età, mente senza
tempo”, “L’antica saggezza dell’anima”, “L’avventura di un’anima”,
“Le sette leggi spirituali del buon genitore”.
 
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