Pratica meditativa basata
sui rituali della filosofia e
medicina tradizionale tibetana,
che unisce i movimenti corporei ad una azione mentale.
Gli esercizi proposti sono
simili allo yoga indiano, con la differenza che si eseguono dei
movimenti, tanto da definire tale pratica quale meditazione
corporea in movimento.
Gli esercizi base sono
cinque e vengono volutamente chiamati riti per
sottolineare la loro impronta di indirizzo mistico-spirituale.
Ogni rito dev’essere ripetuto
tre volte prima di passare al rito successivo, rispettando la
successione degli esercizi; durante lo svolgimento dei riti
viene data somma importanza alle tecniche respiratorie.
La pratica dei cinque tibetani
stimola tutte le funzioni del corpo, incrementa l’energia
vitale, donando un benessere psico-fisico generale.
La spiegazione di tali
benefici viene fatta risalire alla presenza dei sette
chakras,
quali centri principali di energia vitale, in rapporto
alla stimolazione del sistema ormonale, al quale si fanno
corrispondere i chakras.
Tale ipotesi è recentissima, e
la stessa documentazione cartacea riferita ai chakras è
rintracciabile solo dopo il XVII secolo, quindi non rientra nel
sapere delle medicine tradizionali.

Per saperne di più:
- Associazione Culturale La
Pietra Filosofale, Milano
- Valerio Sanfo, Chakras e
ghiandole endocrine, A.E.ME.TRA., Torino
