La geobiologia viene
considerata dai suoi cultori quale vera scienza innovatrice, basata
sul rilevamento di aspetti energetici dei luoghi.
I geobiologi sono
sovente radioestesisti, rabdomanti e operatori di radionica.
Per quanto concerne
la cura delle malattie, la geobiologia afferma che esistono in
natura dei canali energetici che avvolgono la Terra, creando
una specie di reticolo di radiazioni telluriche, la cui energia
interagirebbe con gli esseri viventi.
La geobiologia nasce
in Germania negli anni Settanta ad opera del dottor Ernst
Hartmann, che basandosi su migliaia di osservazioni cliniche,
dimostrò la presenza della cosiddetta rete H o rete di
Hartmann, che prese il nome dallo stesso scopritore.
Nel luogo di
incrocio (nodi) di tali reti, si formerebbero zone
geopatogene che causerebbero agli individui delle malattie, alcune
volte anche gravi.
Lo stesso Hartmann
ha ideato uno strumento radiestesico (antenna del dottor Hartmann)
in grado di rilevare le radiazioni telluriche.
Grazie alle ricerche
radiobiologiche è possibile verificare il grado di salubrità
energetica di un luogo e di testare il livello di geopatogenicità
degli ambienti.
Nei punti d’incrocio
delle linee telluriche si concentrano le emissioni di energia
negativa; addirittura si afferma che quando uno di questi incroci
coincide con un corso d’acqua (anche sotterraneo), si possono
manifestare dei tumori.
Oltre alla rete di
Hartmann, viene considerata anche la rete del dottor Curry,
che si presenta di natura elettrica. Il geobiologo effettua
dei test che vengono considerati dei check-up del luogo esaminato.
Inoltre la
geobiologia è in grado di “risanare” i luoghi nocivi intervenendo
con appositi circuiti di risonanza, in grado di modificare l’energia
tellurica (tali interventi vengono denominati “schermature”) o più
semplicemente offrendo dei consigli su come disporre gli arredi o
come intervenire architettonicamente o botanicamente negli spazi
frequentati dalle persone.


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