Con tale metodo ci si riferisce al
medico tedesco Gerson che per sfuggire alla persecuzione nazista si
rifugiò negli Stati Uniti. La sua terapia nutrizionale, esposta nel
1946, consiste nell’attuare la disintossicazione dell’individuo
somministrando succhi di frutta e verdura, con eliminazione del sale
(cloruro di sodio) che è sostituito dai sali di potassio. La dieta
da seguire è poverissima di grassi e prevalentemente vegetariana,
ricorrendo a vegetali biologici freschi e cucinati ad ogni pasto.
Al controllato regime alimentare
viene affiancato il ricorso ai clisteri di caffè, che hanno lo scopo
di allontanare le sostanze tossiche dell’apparato digerente, in
particolare agendo sulle funzioni epatiche.
Inoltre è prevista l’assunzione di
estratti tiroidei, per stimolare il metabolismo cellulare.
Nel 1946 Gerson fornì i dati relativi
alla guarigione di malati di cancro sottoposti alla sua terapia.

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