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La storia
dell’ipnosi può essere suddivisa in tre periodi:
-
Magico e
religioso, che si estingue nel 1700: lo stato di trance veniva
ritenuto un dono divino.
-
Magnetico, o
meglio, del magnetismo animale o mesmerismo. Periodo nel quale
si affermava che il corpo umano emanasse un fluido in grado di
far addormentare le persone.
-
Scientifico:
l’ipnosi esce dal mistero, il conduttore non possiede più alcun
potere magico o occulto, ma si comprende che si tratta di una
tecnica atta a creare stati diversificati di coscienza.
Il precursore
dell’ipnosi scientifica fu James Braid (1795-1860) che diede
vita al braidismo e coniò la parola ipnosi, dal greco
Ypnos, il dio del sonno. Braid usò l'ipnosi come cura,
applicandola nei campi più disparati. Ancora molti anni dovettero
passare fin quando nel 1959 in America, e due anni dopo in Italia,
l’ipnosi venne riconosciuta dalla medicina ufficiale.

Definizione di
ipnosi
L’ipnosi non ha
nulla in comune con il sonno e la veglia, è uno stato di coscienza
“particolare” che permette di superare momentaneamente alcune
resistenze dell’Io e del Super-Io, e di comunicare con il proprio
Inconscio. L’ipnotizzato non è, assolutamente, in balia dell’
ipnotizzatore, quindi durante lo stato ipnotico perdura il livello
di vigilanza.
L’ipnotizzabilità
non è segno di debolezza mentale o di stupidità, bensì un segno di
grande intelletto e fantasia. L’ipnosi non è solo un fenomeno
psicologico, ma anche biologico, difatti si può intervenire
modificando, attivando, inibendo, numerose funzioni vitali dell’
organismo.
Si può definire
l’ipnosi come un processo interpersonale che prende forma tra
due o più soggetti, con lo scopo di realizzare uno stato
diversificato della coscienza, nel quale la realtà si stabilisce
diversamente.
Oppure: l’ipnosi
consiste in una tecnica, un iter, che permette di intervenire
sul vissuto della psiche e variarne i parametri di percezione,
agendo sul vissuto psicologico e conflittuale, permettendo di
esaminare gli stati di coscienza e attuando un processo di
riordino (neghentropico).
Negli ultimi anni
grazie alla PET (la tomografia ad emissione di positroni) è stato
possibile conoscere quali aree della corteccia cerebrale
vengono chiamate in causa, durante uno stato ipnotico. Si è, così,
potuto dimostrare che la modificazione della coscienza è
accompagnata e si realizza coinvolgendo il sistema nervoso centrale.
Le aree coinvolte sono: lobo parietale, lobi frontali, cingolo,
ipotalamo e area visiva.

Ipnosi
tradizionale
Nell’ipnosi
tradizionale, chiamata anche “impositiva o diretta”, si
somministrano al soggetto una serie di test, durante i quali il
conduttore osservando la reazione del soggetto, mette in atto un
sistema di taratura, che consente il passaggio a test successivi. Ad
ogni passaggio lo stato ipnotico si approfondisce. Quando si
raggiunge un certo grado di profondità, si passa alla conduzione
risolutiva, ovvero all’utilizzo dello stato ipnotico mirato.
Nell’ipnosi
tradizionale il numero di sedute necessarie per raggiungere la fase
risolutiva varia da cinque a dieci; in media necessitano sette
sedute per indirizzare la mente verso gli obiettivi proposti. Per
concludere l’iter ipnotico, necessitano altre cinque sedute.

Applicazioni
dell'ipnosi
L’ipnosi si
diversifica a seconda dell’utilizzo finale in: clinica,
psicoterapica, non clinica.
L’ipnositerapia
o ipnosi clinica permette di intervenire in svariati campi:
psiconevrosi, depressione, tossicomanie in senso lato (tabagismo,
etilismo in particolare), sessuologia, ginecologia e ostetricia,
riabilitazione funzionale, analgesia, geriatria.
Nell’ambito
extraterapeutico o ipnosi non clinica gli indirizzi di
intervento si possono enunciare in:
-
ipnosipedia
(rivolta all’apprendimento)
-
ipnopedia
(intervento durante il sonno fisiologico)
-
ipnosi
dello sport (allenamento, agonismo, incremento biologico)
-
ipnosi ESP
(quale sistema di ricerca e sperimentazione delle facoltà
extrasensoriali).

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