In Russia, nel
1939, un giovane ingegnere elettronico di nome Semyon Daridovich
Kirlian, riparando un’apparecchiatura, sfiorò accidentalmente un
elettrodo, ricevendo una leggera scarica elettrica. Gli venne in
mente di fermare su una immagine statica quelle reazioni e
posizionando una lastra fotografica tra l’elettrodo e la sua mano
provò a scattare delle fotografie.
Allo sviluppo si
presentarono delle forme fiammeggianti, saettanti, con punti più o
meno luminosi, e tutto attorno alle dita si vedeva un alone
simmetrico. Grazie al valido aiuto della moglie Valentina, iniziò
una lunga serie di esperimenti riferiti all’effetto corona.
Tale
apparecchiatura ha preso il nome dal suo ideatore, e viene da tutti
denominata “camera Kirlian”. Il suo principio si basa
sull’effetto corona dovuto ad un generatore di tensione ad alta
frequenza.
Mettendo una
pellicola a contatto con il corpo da fotografare e facendolo
attraversare da una corrente ad alta frequenza che può variare da
30.000 a 200.000 impulsi al secondo, rimane impressa nella pellicola
un’energia simile ad un alone, con alcuni punti di concentrazione di
luce, tanto da far apparire una mappa ben precisa del reperto in
esame.
Il sistema Kirlian
nella sua origine si basa sulla mutua induzione tra due circuiti
elettrici; su questo fenomeno è fondato il rocchetto di Ruhmkoff,
dal quale sono derivati i sistemi di accensione detti normalmente a
spinterogeno, usati nei motori delle automobili.
Se l’oggetto in
esame è un essere vivente, animale o vegetale, presenta una mappa,
ovvero delle linee luminose con dei punti più luminescenti dai quali
guizzano dei raggi colorati. Questi punti, nell’uomo, corrispondono
esattamente ai punti cinesi dell’ agopuntura, ubicati in zone
ben precise e uguali per tutti gli uomini.
Utilizzo della
camera Kirlian
L’utilizzo
migliore della camera Kirlian lo troviamo in tutti quei trattamenti
naturali che utilizzano le medicine non convenzionali, quali:
l’agopuntura, la pranoterapia, la cromoterapia,
l’omeopatia, la
riflessologia, la fitoterapia, la
magnetoterapia, ecc... e in generale quando la cura viene vista
sotto l’aspetto bioenergetico.
Sotto questo
aspetto, ogni disturbo viene visto come uno squilibrio,
dovuto ad un eccesso o difetto di energia.
Si può così
osservare come gradatamente prende forma il piano di ripristino del
giusto equilibrio.
E’ stato detto che
il suo utilizzo come mezzo di controllo (feedback) è più
adatto a trattamenti naturali, però, volendo, si può
controllare anche l’azione di un farmaco di sintesi (cioè il
trattamento con il sistema allopatico); in questo caso si
nota anche l’azione tossica del farmaco a carico degli organi
chiamati in causa.
L’effetto corona
che si presenta all’esame Kirlian deve essere decifrato, ed è
principalmente l’esperienza che, attraverso la comparazione, induce
l’analista a capire il significato bioenergetico dell’aspetto
luminoso (alone).
La Kirlian si
propone come un ottimo strumento di controllo e di rilevamento di
dati qualitativi a carico di quelle persone che sostengono di
possedere della bioenergia atta a curare gli individui ammalati.
Un primo
rilevamento permette di conoscere quale è la mano radiante e quale
l’assorbente; in questo modo il fluidologo userà la sua mano
radiante per trattare tutte le patologie dovute ad una carenza di
energia e la mano assorbente nelle patologie che necessitano di un
prelievo o scaricamento di energia.
La Kirlian resta
comunque l’apparecchiatura principale per rilevare le qualità
bioradianti di un presunto pranoterapeuta.
Lettura dei
disturbi
Nel controllo
visivo dell’effetto corona, indirizzato alla lettura dei disturbi
accusati dal soggetto in esame, l’osservazione diventa più difficile
ed è principalmente grazie alla esperienza acquisita in questa
metodologia che l’analista assume una padronanza interpretativa
dell’apparecchiatura Kirlian vista veramente come un feedback
rilevatore.
La proiezione dei
vari organi interni sui polpastrelli della mano facilita la lettura,
in quanto soltanto questi vengono sottoposti al controllo.
L’indirizzo interpretativo è decisamente legato ai meridiani
dell’agopuntura e il dottor Peter Mendel ha fornito una
dettagliata mappa di corrispondenza.
Comunque
l’attenzione viene posta sulla morfologia dell’alone:
regolare, irregolare, con punte, lobato, frastagliato, seghettato,
mancante, ecc.
Quando si opera
per il fine diagnostico è utile scattare delle fotografie, che
controllate poi a tavolino, permettono una accurata verifica.
Inoltre, questi reperti fotografici permettono di controllare il
decorso evolutivo della malattia.
La lettura
dell’aura del polpastrello secondo i recenti lavori sui meridiani
dell’agopuntura del dottor Mendel, si propone di evidenziare
immediatamente lo stato di salute del soggetto. Peter Mendel ha
siglato con DEPT la Diagnosi Energetica dei Punti Terminali,
basata sulla topografia rilevabile nelle zone dei venti
polpastrelli, in relazione ai punti terminali dell’agopuntura
cinese.
Cenni sulle
corrispondenze
Ogni polpastrello
corrisponde ad uno specifico organo anatomico e ad una attività
fisiologica funzionale dell’organismo umano.
Ad esempio il
polpastrello del dito pollice della mano destra ci rivela la
funzionalità delle tonsille, dell’anello linfatico faringeo, delle
cellule, nonché lo stato di salute di denti e gengive sia della
mascella superiore che inferiore.
Mentre il dito
anulare fornisce indicazioni sulla funzionalità ed attività del
sistema endocrino, come l’ipotalamo, epifisi, ipofisi, paratiroide,
tiroide, timo, pancreas, surrenali, ovaie, testicoli, utero e
prostata.
Il dito mignolo
esprime l’attività cardiaca, del miocardio e del ventricolo, nonché
l’attività digestiva, del duodeno, dello stomaco, ecc.
Il dito medio
riguarda invece la circolazione sanguigna testa-piede, con
riferimenti agli occhi e alla funzionalità di filtraggio dei reni.
Infine, il dito
indice ci fornisce preziose indicazioni sulle condizioni del
sistema nervoso, della cervicale, dorsale, lombare, sacrale, insomma
di tutta la colonna vertebrale; inoltre indica anche le condizioni
del colon.
Organi
importanti come il fegato, i reni, il pancreas, e l’attività
metabolica, enzimatica, andranno ricercati nelle dita del piede.
Attraverso l’uso
di questo schema d’interpretazione anatomica e fisiologica, diventa
possibile “leggere” l’aura dei polpastrelli umani, ottenendo un
immediato check-up sulle effettive condizioni di salute dell’
organismo.
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