La medicina aurea fa parte della “scienza pratica” del sapere
pitagorico, ecco perché viene anche chiamata “medicina pitagorica”,
quale pratica sanitaria divina.
Viene considerata quale corpus esoterico, un mezzo per sanare
l’anima e liberare l’uomo dalle sofferenze terrene.
Questa medicina condivide molti aspetti con la medicina ermetica,
tanto che sovente viene, con quest’ultima, accorpata.
Il suo scopo è riunire tutto ciò che solo apparentemente appare
diviso e in lotta, per realizzare l’Uomo collettivo sano e salvo;
difatti, viene anche chiamata “Medicina della Grande Sintesi”.
Alla pari della medicina ermetica, anche la medicina aurea viene
considerata come “iniziatica”, affermando che il mistero della vita
e della morte è al di fuori delle possibilità della scienza
accademica; solo conoscendo le leggi della natura, comprese
quelle umane e divine, è possibile curare e guarire.
Ciò che condiziona i fatti umani è la “legge causa / effetto” ed è
riferendosi ad essa che si può comprendere la natura dei mali e le
modalità di cura; tant’è che la sofferenza è posta in relazione alla
migrazione delle anime.
Viene definita “aurea” per indicare l’oro alchemico (aurum),
l’essere solare, la ragione suprema che regge e governa ogni cosa e
che attraverso i numeri e le forme si espleta in tutto il creato;
ecco perché viene anche chiamata “medicina pitagorica”.
“Chi sa calcolare con i numeri della natura trova il rapporto
eterno delle cose, la progressione dell’unità, le leggi della
natura, i rapporti del corporeo e dello spirituale, delle forze,
degli effetti e delle successioni; egli è capace di definire
l’estensione e la durata delle cose e calcolare il passato e
l’avvenire” (Eckarthausen, Dei numeri o magia numerale).
La Scuola Pitagorica (571-70 - 497-96 a.C.) fu una comunità
esoterica governata da regole severissime e dettata dal superamento
di rigorose prove iniziatiche. Vi si insegnava la dottrina della
metafisica del numero; ovvero, il numero come sostanza del mondo ed
il suo utilizzo per misurare i fenomeni; una scienza della misura. È
in tale indirizzo filosofico che si snoda la ricerca medica
pitagorica, messa continuamente in relazione con l’invisibile ed il
trascendente.
In Solane leggiamo: “La cosa più difficile di tutte è cogliere
l’invisibile misura della saggezza, la quale solo reca in sé i
limiti di tutte le cose”.
Dal numero sorge il confine (geometria piana e solida) quindi le
forme, sia nella loro sostanza materiale che in quella incorporea
(energetica).
Sé è nel numero che si rintraccia la conoscenza di ogni cosa,
qualsiasi procedere deve riferirsi al numero, quindi anche qualsiasi
percorso terapeutico deve sempre tener conto della numerologia.
“Le idee di numero sono le più chiare, le più evidenti, le più
esatte, le più distinte e […] sono le misure comuni di tutte le
altre cose che possiamo conoscere” (Malebranche, Ricerca della
verità).
Ogni aspetto numerologico ha un senso: la data e l’ora di un evento,
l’età della persona, il numero delle somministrazioni di un farmaco,
l’unità della dose, l’ora della giornata, la forma del medicamento,
la forma dell’ambiente, ecc.
Il numero è un archetipo, un esempio base della creazione, e dipende
nel contempo dalle forze delle idee primigenie.
I numeri interi sono presenti nella struttura della materia, nelle
orbite. Il principio di causalità è legato ai numeri: la matematica
scolastica ha dimenticato completamente il vero valore dei numeri e
li tratta solo come quantità materiali e non come aspetti
spirituali; sono i numeri che mantengono e regolano l’equilibrio
della creazione.
I numeri possono essere: maschili e femminili, incompleti o
terminati; così:
-
i numeri pari indicano l’illimitato, il femminile, l’attesa;
-
i numeri dispari indicano il limite, il maschile, la conclusione.
L’uno è pari e dispari contemporaneamente (parimpari); è l’unità che
deve ancora espletarsi nella successiva sequenza numerica, difatti
ne risulta tale assegnazione duale:
-
limite illimitato
-
impari pari
-
unità molteplicità
-
destra sinistra
-
maschio femmina
-
quiete movimento
-
retta curva
-
luce tenebre
-
bene male
-
quadrato rettangolo
Le caratteristiche
principali della medicina aurea, secondo Kremmerz, sono
1- determinare la conoscenza delle infermità umane, la loro causa,
evoluzione e fine;
2- determinare la terapeutica esatta e miracolosa, per ridonare la
sanità agli organismi colpiti.
Un aspetto
essenziale per capire la medicina aurea è quello del dualismo
pitagorico, affermante che esiste in natura una contrapposizione tra
bene e male, e ovviamente le sofferenze procurate dalle malattie
fanno parte del male.
La lotta fra gli opposti è mediata dal principio d’armonia, che
diviene il vincolo tra il bene ed il male, ovvero fra salute e
malattia: “concordia del discordante”.
La natura dell’armonia è svelata dalla musica che si basa sulle
ottave e sugli intervalli. Da ciò si deduce che una persona malata è
disarmonica, ed in disaccordo; quindi per ripristinare l’armonia,
l’accordo deve riportare quel reciproco rapporto tra gli opposti
conciliandone la presenza.
I rapporti musicali non possono che rifarsi alle armonie
dell’universo, ecco perché la vita deve risultare come una
magnificente sinfonia.
Ciò che risulta dissonante, deforme, scombinato, non può che
corrispondere allo stato di sofferenza, ovvero di malattia. L’anima
sana risulta proporzionalmente dimensionata ed ogni sua attività si
pone in relazione armonica con tutto il creato.
Tale dimensione aurea deve essere rintracciata nella forma
dell’anima umana che deve essere retta dall’armonia: un’armonia tra
le varie parti che si oppongono nel dar forma e vita al corpo umano.
Ogni procedere terapeutico (risanatore) deve tener conto
dell’armonia, che determina e regge la mescolanza di tutti gli
elementi corporei. È l’armonia che determina il numero e la forma:
l’armonia è numero ed il numero è sostanza. Il numero è: la chiave
alla funzione, al processo ed al principio

|