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ENCICLOPEDIA delle DISCIPLINE BIONATURALI
e MEDICINE COMPLEMENTARI

- MOXIBUSTIONE  -


 

   

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    Indice Moxibustione

 

 

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MOXIBUSTIONE

 
   

 

La moxibustione, o moxa, o moxaterapia, è una tecnica in uso nella medicina tradizionale cinese, inserita nella metodica terapeutica dell’agopuntura.

L’origine di tale pratica è legata alla storia dell’agopuntura cinese; quindi ci troviamo di fronte ad un millenario utilizzo, come documentato dal ritrovamento di aghi per la moxibustione negli scavi archeologici. Da tali ritrovamenti sembra che prima dell’uso della “lana di artemisia”, detta anche “lana di moxa”, venissero usati altri materiali quali: piccoli rami, pietre riscaldate, bacchette di bambù. Testi relativi a tale pratica sono rintracciabili a partire dal III secolo d.C.

La moxa si avvale del calore sprigionato da una pianta secca del genere Artemisia, invecchiata da almeno due anni, con la quale si confezionano appositi sigari o si appoggia direttamente sulla cute, in alcuni casi interponendo sostanze quali lo zenzero o il sale e l’aglio.

L’Artemisia vulgaris è la pianta comunemente usata, che sottoposta a triturazione, quando è secca si presenta lanuginosa, assumendo il nome di “lana di moxa”.

La tecnica della moxibustione (Jiu), producendo calore, viene utilizzata per tonificare.

 

La pratica

Si riscontrano tre metodi principali nella pratica della moxibustione:

  • con l’impiego di sigari di artemisia

  • con i coni di artemisia

  • con il riscaldamento degli aghi

I sigari vengono usati tenendo vicino alla zona da trattare la brace della punta, senza arrecare scottature; tale tecnica si chiama “a beccata di passero”. I sigari, chiamati “ai jvan jiu”, presentano un diametro di 1–2 cm. e sono lunghi circa 20 cm. L’artemisia è protetta all’interno da carta di gelso imbibita di albume d’uovo, all’esterno con un involucro cartaceo.

I coni si usano con il metodo della moxa diretta e indiretta (l’artemisia triturata si lascia facilmente modellare con la pressione delle dita):

  • nella prima la “lana di artemisia” viene lasciata bruciare sino a procurare una piccola ustione (tale pratica, nota come “aizhu jiufa”, si usa raramente, e solo in alcuni casi nei quali non vi è altra soluzione);

  • nella indiretta il cono di artemisia incendiato viene allontanato dalla cute quando il paziente percepisce sensazioni sgradevoli per l’eccessivo calore.

I coni possono essere:

  • grandi (circa quanto un grosso fagiolo),

  • medi (quanto la metà di un nocciolo di dattero),

  • o piccoli (grandi quanto un chicco di grano).

Quando si ricorre all’uso dell’ago, questo è dotato di una piccola elsa che funge da contenitore per la “lana di moxa”, che viene incendiata in modo tale che il calore si propaghi lungo l’ago e si distribuisca attraverso gli strati cutanei.

Un particolare sistema di ricorrere alla moxa, consiste nell’appoggiare sulla pelle una moneta con il foro centrale quadrato (tipica moneta cinese), e bruciare su di essa l’artemisia, che diffonde il calore attraverso il foro. Tale pratica aggiunge all’effetto calorico, i simbolismi legati all’antica filosofia cinese.

 

Applicazioni della moxibustione

La tecnica della moxibustione si indirizza nella cura e prevenzione degli squilibri nei quali l’applicazione del calore procura una forte stimolazione come in disturbi alle articolazioni, alla circolazione del sangue e della linfa.

La moxa è vietata su alcuni punti dell’agopuntura perchè il calore provocherebbe indesiderate reazioni negative.

Con l’avvento delle apparecchiature elettriche ed elettroniche alcuni agopuntori, per praticare la moxibustione ricorrono ad uno strumento che genera, per resistenza elettrica, il calore. Questi elettromoxatori vengono rifiutati da alcuni agopuntori, i quali non accettano l’azione esclusiva dei raggi infrarossi, ma aderiscono al pensiero antico secondo il quale l’artemisia fornirebbe, oltre che calore, effluvi ed energie particolari, che concorrono all’azione terapeutica.

Troviamo l’uso della moxaterapia anche nell’area giapponese, che ha importato tale pratica dalla Cina. In Giappone viene chiamata mocsa o mogusa.

Riportiamo alcuni utilizzi terapeutici della moxibustione: ipertensione, asma, posizione anomala del feto, paralisi facciale, regolarizzazione delle turbe endocrine, ecc.

 

  

           

 

 

 
     

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