Giuseppe
Calligaris (1876–1944), nato in provincia di Udine, docente
all’Università di Roma, fu lo scopritore delle catene lineari del
corpo e dello spirito. Si occupò di radioestesia medica praticando
il metodo sperimentale di laboratorio che lo portò a scoprire le
placche cutanee. Ignorato in Italia, ebbe onori e riconoscimenti in
Russia e negli Stati Uniti.
Le placche del
Calligaris sono zone cutanee circolari di varie dimensioni e
costituiscono la parte ingrandita dei punti delle catene lineari.
La stimolazione
delle placche può avvenire tramite interventi dolorifici,
termici, elettrici e magnetici.
La stimolazione
delle placche del Calligaris provoca effetti prevalentemente di
carattere paranormale, ad esempio l’autoscopia, l’eteroscopia, la
telescopia, e la metapsichica.
Secondo Calligaris
queste placche, se opportunamente stimolate, provocano reazioni che
innescano la sensitività propria delle facoltà
extrasensoriali, delle quali si occupa la parapsicologia.
La differenza
sostanziale tra i meridiani dell’ agopuntura cinese e le catene
lineari di Calligaris, è che la stimolazione permette di agire sulla
parte animica.
Le sue scoperte
sono tutt’ora oggetto di discussione e non sono accettate dal mondo
scientifico.
Tra il 1930 e il
1940 tramite l’indagine eteroscopica (pubblicando due libri)
dimostrò che il cancro nasce da un germe che, se incontra il
terreno adatto attecchisce: il germe è il risultato delle
modificazioni della spirocheta, l’agente della sifilide che
si trasforma in “sferula dentata” che devasta gli organi del corpo
umano.
Dimostrò
l’evolversi del germe con le dermografie.
Nella fisiologia
energetica del Calligaris si possono rintracciare tali
corrispondenze: agopuntura cinese, riflessologia del piede
e della mano, chirologia, ed inoltre dalla fisiologia
indiana, la presenza dei chakras.

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