Per tocco reale si
intende la capacità taumaturgica attribuita all’imposizione delle
mani da parte dei sovrani.
Tale usanza è
antichissima, e si basa sulla credenza che il sovrano sia
direttamente collegato con la divinità.
In tempi remoti i
sovrani venivano considerati figli degli dei, figli del Sole, figli
della Luce, ed il loro grado spettava loro per diritto divino.
Il sovrano (Re,
Imperatore, Faraone ecc.), essendo d’origine divina, poteva
dispensare la potenza divina con l’imposizione delle “sacre palme”
ai sudditi prostrati ai suoi piedi.
A numerosi sovrani
inglesi sono state attribuite guarigioni miracolose: Edoardo
il Confessore, Riccardo Cuor di Leone, Edoardo I, Enrico VIII.
In alcuni Stati
monarchici al sovrano erano attribuite capacità terapeutiche per una
sola malattia, come per i re di Francia, ai quali i sudditi
attribuivano la specializzazione di guarire la scrofola, patologia
diffusissima che colpiva i gangli linfatici, di origine
tubercolotica.
Secondo la
tradizione francese ogni Re, dal giorno della sua incoronazione,
poteva guarire la scrofola, per aver ricevuto direttamente da Dio il
dono. Operava con un leggero tocco sotto la mascella
del malato pronunciando le parole “Il Re ti tocca, che Dio ti
guarisca”.
L’atto guaritorio
veniva svolto in alcuni periodi calendariali precisi e si
racconta che Luigi XIV nel giorno di Pasqua del 1700, a Versailles,
toccò millecinquecento persone.
Nelle diverse
nazioni la malattia curata cambiava, così i Re d’Ungheria guarivano
l’itterizia, quelli di Spagna la possessione e i Re d’Inghilterra
l’epilessia.
La scienza
liquida il suggestivo e scomparso “tocco reale” con l’effetto
placebo, innescato dalla forte suggestione somministrata, a sua
insaputa, da una persona rivestita dell’alta carica (sovrano), con
la quale il popolo non poteva entrare in contatto; la situazione
straordinaria permetteva un risultato straordinario.

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