Conduzione verbale a cura di un
terapista (o semplicemente un conduttore) nella quale uno o più
persone vengono guidate nel produrre immagini mentali idonee
per il raggiungimento di specifici obiettivi.
Da alcuni viene identificata quale forma di meditazione, ma con
tale pratica non ha nulla da spartire.
Nella visualizzazione sono avvantaggiati coloro che possiedono
una spiccata memoria visiva e sono per natura degli
interocettivi.
Il conduttore suggerisce ai presenti (che tengono gli occhi
chiusi) delle successioni di ambienti da immaginare, producendo
dei brevi racconti, sovente con trame specifiche, ad esempio: un
viaggio sulla cima della montagna, inoltrarsi all’interno di una
caverna, una passeggiata nel prato, ecc.; ma anche viaggi
mentali in luoghi urbani, o ambienti cittadini specifici
(parchi, musei, monumenti, ecc.).
Prima di iniziare la visualizzazione si procede con degli
esercizi di rilassamento, idonei al raggiungimento di uno stato
di calma; durante tali preludi, sovente si suggeriscono semplici
visualizzazioni, quali: un cielo azzurro, la risacca del mare,
ecc..
Per facilitare il sorgere delle immagini mentali si può
ricorrere all’uso di brani musicali quali sottofondo e coerenti
con il tipo di visualizzazione suggerita. A tal uso si ricorre
alle musiche rientranti nella New Age e in quelle che sono state
definite con il nome di “Ambient music”, ideato
all’inizio del novecento, ma diffusasi verso gli anni settanta.
Nella visualizzazione guidata gioca un ruolo predominante la
bravura del conduttore che deve gestire al meglio, oltre che le
frasi pronunciate, anche il tono di voce, le pause e il variare
del volume.
La visualizzazione guidata, chiamata alcune volte
“visualizzazione positiva”, viene utilizzata negli incontri di
pensiero positivo, dinamica mentale, auto-guarigione,
biofeedback, tecniche di rilassamento, musicoterapia, e in
numerose psicoterapie.
Già David Hume (1711-1776) affermava che “Le impressioni che
derivano dai sensi e quelle che sorgono dalla memoria (immagini
mentali) sono da considerarsi alla stregua dello stesso
fenomeno”.
L’immagine mentale può produrre pensieri positivi e
propositivi.
Oggi è stato possibile dimostrare le affermazioni di Hume, tanto
che il mezzo nel quale si producono le immagini mentali è
realmente uno spazio funzionale, con grandezza e forma, proprio
come la percezione sensoriale visiva.
