Si tratta di una
antica terapia che si basa sull’uso di una particolare terra,
l’argilla, proveniente dalla lenta erosione dei graniti, che si
inumidisce facilmente formando paste impermeabili e plastiche.
L’argilla veniva ingerita (uso interno) o utilizzata per cataplasmi
esterni per risolvere numerosi problemi di salute.
ETNOMEDICINA
Alcuni esempi dell’utilizzo dell’argilla.
In Africa la terra
medicinale, il fango, trova innumerevoli applicazioni: le gestanti
hanno l’abitudine di mangiare la terra dei termitai per partorire
bimbi ben sviluppati, la stessa abitudine si ritrova nella Nuova
Guinea e nelle Nuove Ebridi e in Tripolitania.
Anche gli Ainu del
Giappone, mangiando molta carne, sentono il bisogno di introdurre
argilla grassa nell’alimentazione. In Indonesia si cuoce una specie
di polenta di terra estratta in particolari regioni.
In America
Latina cura il singhiozzo ed arresta le emorragie. In Cina le tegole
di fango bollite, danno all’acqua il potere di guarire febbri e mal
di denti. In America latina, la creta impastata con latte tiepido
cura febbri intermittenti, apoplessie, disturbi epatici, della
milza, coliche, convulsioni, ed alcune dermatiti. Il caolino cura
diarrea, dolori di stomaco, emorragie, vomito; inoltre procura
l’aborto.
Composizione chimica
dell'Argilla: Silicio, alluminio (silicato di alluminio) ferro,
calcio, magnesio, sodio, potassio, zolfo, fosforo.
Tipi di argilla:
sgrassanti - refrattarie - bentoniti - caoliniche
BIANCA: caolinite
(proprietà antinfiammatorie) - 48% di silicio - 38% allumina
VERDE: montorillonite (molto assorbente) - 50% silicio - 10% allumina
ROSSA: ossido di ferro
GIALLA, GRIGIA...
PROPRIETA'
ASSORBENTE: il potere assorbente può
andare dal 20 sino al 50% del peso. La sua azione è deodorante sia
sulle parti del corpo, sia se mescolata a sostanze
maleodoranti.
FILTRANTE:
l’argilla filtra benissimo le impurità e altre sostanze che possono
essere tossiche.
CICATRIZZANTE:
dovuta all’azione dell’alluminio. Applicata su piaghe e ferite le
depura, assorbendone tutte le impurità e ne favorisce la
cicatrizzazione. Stimola i fattori della coagulazione e della
rigenerazione dei tessuti lesi.
CATALITICA: funge
da catalizzatore nelle trasformazioni chimiche: accelera le reazioni
chimiche e biologiche. Favorisce il fissaggio dei minerali apportati
all’organismo dall’alimentazione e l’eliminazione dei cosiddetti
“radicali liberi” cui vengono imputati molti fenomeni
degenerativi.
USO ESTERNO
BAGNI con
ARGILLA Si sceglie un’argilla verde grossolana che verrà stesa
sul fondo di una tinozza (per non intasare lo scarico della vasca da
bagno) ricoperta da acqua calda con 5% di sale marino integrale,
mescolando sino a quando l’argilla sarà sciolta. L’immersione dovrà
gradatamente raggiungere un tempo massimo di mezz’ora. Si sciacqua
con acqua tiepida e ci si corica a letto ben coperti per un’ora.
Bagni parziali: si immergono braccia, piedi, gambe, mani, in un
recipiente che contenga un impasto molto diluito di acqua e di terra
curativa, per circa 20 minuti.
POLVERE di ARGILLA Per gli
eritemi del neonato e per gli arrossamenti e screpolature della
pelle si usa l’argilla ventilata. Utile contro gli eritemi, le
abrasioni, i pruriti, le impurità della pelle, il
sudore.
UNGUENTI con ARGILLA
Aggiungendo olio extravergine di oliva (o meglio oleoliti) è
possibile ottenere unguenti per uso estetico o terapeutico. Si può
mescolare miele, burro o glicerina alla polvere d’argilla per
medicare le escoriazioni, i geloni, i rossori,
ecc.
LATTE e
ARGILLA In un litro di acqua tiepida si
fanno sciogliere 5 cucchiai di argilla verde ventilata, altrettanti
di sale marino e qualche goccia di essenza. Il tutto va lasciato
riposare per qualche ora e prima di utilizzarlo va agitato. Si può
usare per tutto il corpo.
DENTIFRICIO a
BASE DI ARGILLA Si deve usare argilla bianca
ventilata finissima per non graffiare lo smalto. Nella tradizione
popolare si usava mescolare all’argilla della cenere di melanzana
lasciata carbonizzare in forno.
ARGILLA per i
CAPELLI Per capelli deboli si massaggia per
qualche minuto un impasto preparato mescolando un cucchiaio di olio
di oliva, un tuorlo d’uovo, un cucchiaio di miele, due cucchiai di
argilla verde ventilata e acqua quanto basta per ottenere una crema
morbida. Il composto va lasciato riposare per mezz’ora, poi si
applica sul cuoio capelluto, si avvolge la testa in un asciugamano
caldo e si lascia agire per mezz’ora. Si sciacqua e si lavano i
capelli nel modo consueto. Per capelli grassi si applica un velo di
argilla ventilata sul cuoio capelluto, si massaggia delicatamente e
si lascia agire per mezz’ora. Poi si sciacqua con acqua tiepida e si
lavano i capelli nel modo consueto. Esistono in commercio degli
shampoo già preparati con l’argilla.
FASCIATURE E
IMPACCHI con argilla in pezzi. I
pezzi si espongono al sole e all’aria per qualche ora. E’
indispensabile affinché la terra si impregni delle energie solari e
attivi il suo potere curativo. I pezzi troppo grossi si frantumano
con un martello e si mettono in un catino, si ricopre con acqua e si
lascia riposare qualche ora in modo che i pezzi possano sciogliersi,
sempre al sole. Si adopera un tovagliolo o un pezzo di tela delle
dimensioni adatte alla parte da curare. Si spalma l’argilla sulla
tela con uno spessore di almeno 2 cm, ma anche più spesso. Se il
cataplasma è applicato in una zona pelosa è bene ricoprire la parte
con una garza prima di applicare l’argilla. Il cataplasma deve
essere fissato in modo che non si sposti, ma anche senza stringere.
Il cataplasma deve essere lasciato al suo posto per 2-3 ore al
massimo. Appena si sentirà l’argilla diventare secca e calda, e
quindi fastidiosa, bisogna toglierla e sostituirla. Quando è il
momento di toglierla, togliendo il bendaggio si staccherà da sola.
Si lava la parte con acqua fredda o tiepida. L’argilla deve essere
buttata, non può servire una seconda volta.
FRIZIONI con ARGILLA
Si possono fare delle frizioni utilizzando del cotone imbibito
di acqua argillosa. Le umettazioni si fanno bagnando del cotone
nell’acqua di argilla e poi tamponando la parte malata. Si lascia
asciugare all’aria aperta.
GARGARISMI con ARGILLA Si
sciolgono in una tazza di acqua tiepida due cucchiai di argilla. Si
mescola bene e si usa per gargarismi.
CLISTERI con ARGILLA Preparare
mezzo litro di acqua in cui sono sciolti tre cucchiai di argilla.
L’acqua deve essere appena tiepida, e il malato deve essere a
digiuno.
USO INTERNO
dell'ARGILLA
Si usa normalmente
l’argilla ventilata, lasciata al sole per qualche ora. E’
meglio prepararla alla sera per assumerla il mattino seguente. Si
mescola all’acqua in ragione di ½ cucchiaino sino a 2 cucchiaini da
caffè e si lascia depositare. Per le prime volte, o se si soffre di
stitichezza, è meglio bere l’acqua (o latte) di argilla, cioè si
lascia il deposito e si beve l’acqua superficiale. Dopo qualche
assunzione si può cominciare a bere anche il deposito, mescolandolo
prima di ingerirlo. L’argilla deve essere assunta sempre lontano dai
pasti. A volte si preferisce confezionare dei bonbon di argilla con
essenze aromatiche o decotti di piante; questi si succhiano
lentamente in bocca.
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