La cromopuntura si
basa sulle millenarie conoscenze dell’agopuntura cinese; la
sostanziale differenza consiste nell’utilizzo di fonti luminose
proiettate anziché l’uso degli aghi.
Secondo la teoria della cromopuntura l’azione avverrebbe grazie alla stimolazione di
recettori cutanei che attiverebbero dei processi reattivi sul
sistema nervoso ed endocrino.
Negli anni '70 il dott.
Peter Mandel,
omeopata e agopuntore, mise a punto una tecnica basata su un proprio
metodo, che chiamò “cromopuntura” ma anche definibile come “colorpuntura”.
La cromopuntura di Mandel, sviluppatasi in Germania, ha molto in
comune con la microfototerapia mirata, ricorrendo, come questa, ad
un apparecchio in grado di erogare una fonte di luce da proiettare
sulla parte della cute interessata.
L'apparecchiatura
Nella microfototerapia si
utilizzano delle fonti monocromatiche ricorrenti al laser, mentre
nella cromopuntura si ricorre ad uno speciale attrezzo formato da un
apparecchio generatore di luce, un conduttore luminoso e una lente
cromatica che funge da filtro e seleziona il colore da proiettare;
la parte finale dell’apparecchio si presenta con un manipolo a forma
di penna che viene impugnato dal terapeuta. La penna è corredata da
7 punte in cristalli di quarzo, ognuno del colore specifico.
Sul
mercato sono in vendita numerose apparecchiature proposte per la cromopuntura.
Il modello
Secondo Peter Mandel nel corpo umano è presente una
griglia energetica rintracciabile a livello cutaneo, e formata
dall’intersecarsi di linee energetiche disposte verticalmente, che
corrisponderebbero ai meridiani dell’agopuntura cinese, delle linee
orizzontali identificate da Mandel in numero di nove e altre
disposte diagonalmente.
Nel loro intersecarsi, queste tre tipi di
linee provocherebbero le turbolenze energetiche che vengono trattate
in relazione ai tre colori principali:
- il blu equilibra
le verticali
- il giallo equilibra le orizzontali
- il rosso
equilibra le diagonali
Da ciò si deduce
che nel suo metodo Mandel assegna a tali colori (blu, giallo, rosso)
la funzione di “colori fondamentali”, mentre è risaputo che quando si
ricorre a fonti di luce monocromatiche (sintesi additiva) i colori
fondamentali sono il rosso, il blu e il verde (che sarebbe giusto
chiamare specifiche lunghezze d’onda di onde elettromagnetiche che
producono la sensazione descritta come colore).
Il modello cromatico
a cui fa riferimento Mandel è quello sottrattivo, ovvero dei
pigmenti, anche quando ai colori chiamati fondamentali aggiunge i
derivati, ovvero: viola, arancione e verde. Secondo il pensiero di Mandel tutti i disturbi sono ricollegabili a tre principali
“serbatoi energetici” definiti allegoricamente come “tre pentole
colorate” e precisamente:
- la pentola BLU: endocrino-neurovegetativo
- la pentola GIALLA: tossico-reattiva
- la
pentola ROSSA: degenerativa – rigida
L'applicazione
La cromopuntura
interviene su punti specifici dell’agopuntura cinese irraggiando
da
un minimo di 30 secondi ad un massimo di 1 minuto le zone cutanee
interessate; altre volte si fa riferimento alla
reflessologia, allo
shiatsu e ai
chakras
della medicina ayurvedica.
In molti degli
schemi terapeutici si ricorre ai punti terminali (gli antichi punti
dell’agopuntura presenti nelle mani e avambracci e nei piedi e
gambe), inoltre per l’esame dei punti terminali viene utilizzato a
scopo diagnostico l’elettrofotografia ottenuta con la
camera
Kirlian, che permette di rintracciare gli squilibri energetici con
la possibilità di indicare l’azione terapeutica.
La metodologia di Peter Mandel si presenta più complessa di quanto è stato esposto in
una obbligata semplificazione.
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