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(Yoga della
identificazione)
Le tecniche usate nella pratica di Kundalini yoga si basano sulle
posture (asana), sulla respirazione (pranayama), sulle contrazioni
muscolari (bandha) e sulla concentrazione.
Kundalini viene rappresentata come un serpente dormiente che,
arrotolato su un uovo, il lingam, occlude con la testa l’apertura
posta alla base della nadi centrale Sushumna.
"Fin tanto che
Kundalini non si risveglia e si snoda verso l’alto, le energie in
Sushumna non potranno scorrere". (Vivekananda, 1950).
La posizione del serpente attorcigliato alla base della colonna
vertebrale (Sushumna) sta ad indicare l’inattività del grande suono,
che privo di orientamento, non può incanalare l’energia che invece
dovrebbe raggiungere il centro della fronte, dove risiede il chakra
Ajna, e poi successivamente la sommità del capo, dove si trova
l’apertura di Brahma.
Kundalini risvegliata e sposa del maschile (Shiva) rappresenta l’androginia
primordiale, la biounità che solo nella sua integrazione, può
offrire la completezza, l’unione estatica (samadhi).
Prendere coscienza della configurazione maschile- femminile quale
bipolarismo inscindibile e motore di ogni aspetto vitale, vuol
indicare lo scoprire intimamente anche la presenza dell’opposto:
ogni maschio trova in sè l’aspetto femminile e viceversa, ecco cosa
si intende per risveglio.
Solo dopo questo atto di consapevolezza l’energia antica può salire
verso l’alto e portare l’individuo nel piano della comprensione
totale o beatitudine celestiale (ananda) dove avviene l’unione con
il Signore Shiva. (Sivananda, 1992).
L’energia antica,
o potenza ignea, o suono primordiale, o Madre antica, o Madre del
mondo, o dea Kundalini Shakti1,
fa vibrare ogni forma che incontra sul suo cammino e l’intera
sonorità ormai sgorgante dalla giusta fonte, il centro base o centro
radicale, sviluppa il linguaggio trascendentale.
Quando viene risvegliata ma non compresa, viene riconosciuta come
propriamente individuale e quindi non facente parte della natura
macrocosmica, del tutto.
Questo è il grande pericolo in cui si incorre nel risveglio
dell’energia Kundalini.

Rappresentazione di Kundalini che si palesa in cobra |
Kundalini è
l’energia, l’anima che non sa di essere, e Shiva è l’anima che ha
preso coscienza dello spirito. La madre che si unisce con il padre,
ovvero l’anima che si spiritualizza, che si eleva di grado, dalla
Terra al Cielo.
La Shakti, energia originaria, manifestazione, viene quindi
simbolicamente riferita alla donna, al femminile, allo yin dei
cinesi.
La Shakti risiede al fondo della colonna vertebrale, in Muladhara, e
Kundalini ne è la rappresentazione energetica.
Kundalini si può risvegliare o con le tecniche yogiche sessuali del
tantra yoga, oppure con la pratica della meditazione chiamata anche
dello yoga Kundalini.
Si può impropriamente dire che il culto della dea Shakti permette il
risveglio della sua energia chiamata con il nome di Kundalini.
Kundalini rappresenta l’energia della vita, il metabolismo delle
forze vitali che nel simbolismo del serpente indicano la potenza
suprema che vivifica la materia.
Kundalini imprime a tutto ciò che è fisico le vibrazioni di base
(dall’atomo agli universi). Nel corpo umano essa viene diffusa in
tutte le cellule tramite la colonna vertebrale.
Il corpo è solo lo strumento della realizzazione del Karma
(destino).
La mente e lo spirito sono indipendenti dal corpo materiale, anche
se lo nutrono e lo governano. I disordini mentali si ripercuotono
sul corpo fisico, che necessita, per vivere in salute e vivere a
lungo, del mantenimento del giusto equilibrio.
La pratica dello yoga rinvigorisce il corpo, che diviene, così, lo
strumento per la realizzazione e la verifica dei progressi che
vengono compiuti.
L’erotismo, quando è praticato senza passioni, può divenire un
potente e veloce mezzo per la realizzazione spirituale, anzi è un
ottimo riequilibratore degli squilibri, sia in difetto che in
eccesso.
La pratica del tantra-yoga, permette di accelerare il processo
evolutivo.
Al corpo fisico viene assegnato il ruolo di momentaneo mezzo, ma
comunque è pur sempre un limite, una specie di prigione, della quale
bisogna liberarsi
Tale prigione incatena anche i sensi che fuori dal corpo si
presentano più acuiti e potenziati.
Con lo yoga e la meditazione il mondo oscuro delle frustrazioni
umane viene trasceso, e la liberazione totalmente concessa.
Nel tantrismo, il corpo umano diventa il laboratorio nel quale si
raggiungono stadi di coscienza via via superiori, e l’atto sessuale
ne diviene una rappresentazione mistica dove il maschile e il
femminile incontrandosi trasmettono le proprie caratteristiche, in
una completezza esemplare da imitare anche quando il rientro nella
singola unicità dimezzata si ripresenta.
Kundalini, l’energia della Shakti, è nascosta nella cripta del mondo
delle illusioni (Maya): essa deve liberarsene e incontrare lo
spirito rappresentato da Shiva.
L’antico dualismo viene superato e l’integrazione completa degli
opposti si trasfigura nella grande Unità cosmica.
Kundalini dalla zona caudale deve salire e unirsi con quella
craniale.

Rappresentazione di Kundalini
che si palesa in cobra |
Risalendo verso
l’alto Kundalini recupera la frammentarietà delle rappresentazioni
che via via nei chakras quali centri di coscienza incontra, e così
le energie non risultano più isolate. (Sivananda, 1992).
Le diverse energie si riorganizzano e recuperano la loro
caratteristica unitaria grazie all’unione che Kundalini ricostruisce
incontrando Shiva, la divinità maschile posta alla sommità del capo.
Una nuova luce si accende e in questa l’adepto riconosce la fonte
originaria dalla quale tutto scaturì e nella quale si ritrova
congiunto: egli si apre verso la coscienza cosmica.
Fin quando si snoderà nel suo movimento spiraloide, e non avrà
incontrato alla sommità del capo, nel chakra coronale (sahasrara)
l’elemento spirituale, ella sarà incompleta. Forte, energica,
prorompente ma non ancora vitalizzata dal soffio divino.
Solo successivamente il calore di Kundalini potrà bruciare il karma,
e liberare dal ritorno nel corpo materiale (dal Samsara).
La durezza e lo spessore del guscio che racchiude il serpente
vogliono indicare, allegoricamente, il piacere dei sensi, il
godimento della materia e l’allontanamento della presa di coscienza
della presenza di valori spirituali.
“La coscienza limitata, trascendendo gli effimeri concetti della
vita mondana, intuisce direttamente la Realtà immutabile che
sottostà all’intero flusso fenomenico. Quando Kundalini Shakti dorme
nel Muladhara, l’uomo è desto al mondo; quando Lei si sveglia per
unirsi, e si unisce, con la suprema Coscienza statica che è Shiva,
allora la coscienza è addormentata per il mondo ed è una con la Luce
di tutte le cose.” (ibidem)
Il guscio che la imprigiona è la maya, l’illusione della materia.
Il chakra Muladhara è strettamente legato al secondo chakra che è
Swadhisthana, tanto che sovente i due vengono confusi.
Ecco che Shakti Kundalini è in stretta relazione con il chakra
Sahasrara, posto alla cima della colonna vertebrale, anzi Kundalini
risiedeva proprio in questo centro di coscienza e solo
successivamente cadde in basso per rimanere prigioniera in Muladhara.
Il risveglio di Kundalini riporta la Shakti nella posizione
originaria, staccandola dal mondo animale, attuando il passaggio
dalla coscienza all’autocoscienza.
PREGHIERA A
MADRE KUNDALINI
Svegliati Madre
Kundalini.
Tu che per natura sei Beatitudine Eterna - Beatitudine di Brahman.
O Tu che sei addormentata come un serpente nel loto del Muladhara,
io sono addolorato, afflitto e angosciato nel corpo e nella mente,
Benedicimi e lascia la tua dimora nel loto che sta alla base.
O Sposa di Shiva, Signore e Causa dell’universo, prendi il corso
ascendente attraverso il canale centrale
Lasciandoti dietro Svadhishthana, Manipura, Anahata, Vishuddha e
Ajna.
Unisciti a Shiva, tuo Dio e Signore,
Nel Sahasrara – il loto dai mille petali, nel cervello.
Quivi gioca liberamente, o Madre, dispensatrice di Beatitudine
Suprema.
Madre, che sei Esistenza, Conoscenza e Beatitudine Assoluta.
Svegliati, Madre Kundalini! Svegliati.
(Sivananda, 1992, p.6)
1
In ogni uomo è presente la potenza
cosmogonica, che i Tantra simboleggiano con il cosiddetto ‘Triangolo
del desiderio’ (la Kama-kala): egli la porta in sè rappresa come
kundalini-sakti, alla base del suo essere psico-fisico, finchè non
decide di risvegliarla, liberandosi dalla prigionia nel samsara,
l’infinito giro delle nascite-dolore-e-morte di cui è sostanziata la
vita umana sulla terra. (Filippiani-Ronconi, 1994, p.76)

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